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Caccia nei valichi: approvato emendamento al ddl montagna
È stato approvato un emendamento al ddl montagna, presentato lo scorso anno dal Consiglio dei ministri per la promozione e valorizzazione delle aree montane, che consentirà di superare i divieti di caccia nei valichi, scaturiti dalla sentenza del Tar Lombardia di alcune settimane fa.
“Un passaggio fondamentale”, ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura Alessandro Beduschi, “per riportare chiarezza e verità normativa su un tema che, negli ultimi anni, ha generato confusione e incertezze ingiustificate, soprattutto in Lombardia. È un atto di rispetto nei confronti di chi vive e presidia i territori montani, e un riconoscimento al ruolo svolto da migliaia di cittadini lombardi che praticano, nel rispetto delle regole, l’attività venatoria. La Regione Lombardia ha sempre sostenuto con forza la necessità di una cornice normativa fondata su basi scientifiche, che tuteli ambiente, biodiversità e tradizioni. Questo intervento va proprio in questa direzione: ristabilisce un equilibrio tra tutela ambientale e libertà responsabile nei territori”.
“La sentenza del Tar”, ha dichiarato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi, “totalmente scollegata da basi scientifiche, rischiava di danneggiare in modo irreversibile il mondo venatorio lombardo, il concetto stesso di gestione del territorio e una parte significativa del nostro tessuto socioeconomico. Grazie a questo primo intervento è possibile dare una risposta concreta a migliaia di cacciatori in tempo utile per l’avvio della prossima stagione venatoria: la questione dei valichi montani è stata affrontata con urgenza oggi, ma dovrà essere definitivamente superata con la riforma organica della Legge 157/1992, già avviata al Senato, applicando le forme di tutela già previste dalla normativa europea, che non prevedono divieti oggi anacronistici, e stabilendo criteri scientifici oggettivi per l’individuazione di tali zone”.
L’emendamento approvato in Aula, fortemente voluto dal gruppo della Lega, prevede che sui valichi montani, siti ad almeno 1.000 metri di quota, con caratteristiche orografiche particolari – dove si concentrano i flussi migratori e i passaggi di fauna selvatica – la caccia potrà continuare a essere svolta, nei limiti e alle condizioni previste per le Zps (Zone di protezione speciale) che verranno istituite tramite decreto ministeriale, in accordo con le Regioni.
“Si tratta”, hanno dichiarato in una nota congiunta il deputato della Lega Francesco Bruzzone e il consigliere regionale lombardo Floriano Massardi, “di un provvedimento equilibrato che coniuga la protezione ambientale con il riconoscimento delle competenze territoriali e delle esigenze delle comunità locali. Grazie al lavoro silenzioso ma concreto della Lega, per la prossima stagione venatoria, in attesa dell’adozione del decreto ministeriale, il numero dei valichi torna a 23 (anziché 475) come nella stagione 2023-24. Un plauso al lavoro svolto anche con il supporto dei migliori legali costituzionalisti e un particolare ringraziamento al Ministro Roberto Calderoli per la determinazione, la competenza e l’impegno costante nel portare avanti con coraggio e visione questo percorso: un segnale forte di attenzione verso le terre alte, dove tutela ambientale e presidio umano devono procedere insieme”.
Il provvedimento dovrà a questo punto tornare al Senato per l’approvazione del testo modificato.
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Fonte: armietiro
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