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Uits: la verifica delle ricaricate nei regolamenti sportivi
L’Unione italiana Tiro a segno ha pubblicato i regolamenti sportivi aggiornati per le specialità di tiro centerfire, che prevedono normalmente l’impiego di munizionamento ricaricato. La scusante è stata fornita dall’entrata in vigore del decreto legge n. 96 del 2025, cosiddetto “decreto sport”, che ha sancito la possibilità di utilizzare per la ricarica a fini civili e sportivi di bossoli di provenienza militare, sparati.
Già l’esordio non è dei migliori: non si capisce infatti quale attinenza abbia la “liberalizzazione” dei bossoli militari per la ricarica, con i paletti messi sull’impiego di munizioni ricaricate nei Tsn da parte del I comando infrastrutture di Torino, sui Tsn ricadenti nella sua sfera di competenza (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Trentino), ciò nonostante è proprio tale giustificazione che viene trionfalmente addotta nel preambolo della presentazione dei regolamenti sportivi.
Analizzando nel dettaglio i singoli regolamenti, l’elemento basilare che li accomuna (ed è l’unico, in effetti, di una qualche utilità) è che il tiratore deve firmare uno scarico di responsabilità per l’impiego del munizionamento ricaricato. Scendendo più nel dettaglio, i direttori di tiro, con modalità differenti a seconda della specialità, potranno effettuare verifiche a campione sul munizionamento ricaricato dei tiratori, con tanto di cronografo, per verificare che i valori di energia cinetica (in particolare nel Trs) non siano superiori ai valori limite di omologazione dell’impianto (pensiamo ovviamente agli impianti di prima categoria). Per quanto riguarda i calibri per arma lunga (che dovrebbero essere impiegati in impianti di terza categoria), la lettura del regolamento sull’Ex ordinanza 300 metri prevede che: “Durante i 3 colpi di prova il Direttore di Tiro potrà verificare a campione tramite l’utilizzo del cronografo l’energia cinetica iniziale della cartuccia impiegata durante la competizione che NON dovrà superare i limiti previsti dalle tabelle CIP. Ogni tiratore dovrà presentarsi con munizioni che corrispondano all’energia cinetica iniziale consentita. Chi supera i limiti previsti dalle tabelle CIP NON potrà essere ammesso alla competizione”. A dire il vero il valore di energia cinetico indicato nelle tabelle Cip (contrassegnato con la sigla EE) rappresenta il valore minimo di energia cinetica che deve avere il munizionamento per prova forzata nel caso in cui non siano disponibili canne manometriche per la verifica delle relative pressioni, di conseguenza ha un collegamento decisamente labile con i limiti pressori Cip per le munizioni ordinarie (non da prova forzata). Facendo assumere a tale valore di energia cinetica un significato che non possiede, si rischia palesemente di convalidare l’impiego di munizioni che sono al di sopra dei limiti Cip come pressioni, ma al di sotto del limite di energia cinetica. Quindi, a cosa serve?
Ancor più perplessi lascia il fatto che nell’Ex ordinanza a 100 metri tale indicazione non è presente e i controlli con i cronografi devono essere effettuati a campione solo per “verificare che il munizionamento utilizzato dal tiratore non superi i massimali di energia consentiti” (dalla categoria di omologazione dell’impianto?). Nel regolamento del Trs vengono invece forniti una serie di adempimenti riguardanti non solo i valori massimi di energia cinetica, ma anche i valori minimi di velocità ammissibili per la partecipazione in gara. In più è specificato che le prove di validazione del munizionamento dell’atleta riguardano 8 cartucce, ma anche che “Ai Range Officer o al RM è riservato il diritto di prelevare 8 (otto) munizioni per le verifiche in qualsiasi momento, su qualsiasi tipo di munizionamento, anche più volte durante lo svolgimento della medesima gara, senza che sia necessario fornire una motivazione per tali prove”. Ma quindi, quante cartucce “extra” deve portare con sé il tiratore, se i controlli possono essere effettuati “più volte” sul medesimo lotto di ricariche? E supponiamo che il tiratore non stia simpatico ai direttori di gara… è normale che si preveda a livello regolamentare che i direttori stessi possano far ripetere un numero infinito di volte le prove senza dover giustificare il proprio operato?
Al di là delle singole farraginosità, sembra che la risposta fornita dall’Uits alle indicazioni (tecnicamente opinabili, volendo usare un eufemismo) del I reparto infrastrutture siano all’insegna dell’aggiungere farraginosità a farraginosità, senza peraltro fornire alcuna sicurezza matematica circa il fatto che ogni singola cartuccia allestita a livello artigianale dal tiratore, sia conforme ai parametri di sicurezza. Lo dicemmo vent’anni fa quando sotto l’egida Obrist l’Uits iniziò a chiedere l’omologazione da parte del Banco di prova delle ricariche dei tiratori e lo ripetiamo oggi: l’Unione deve preoccuparsi che i tiratori si assumano la responsabilità di ciò che portano in linea (armi e munizioni), e fare in modo che eventuali incidenti restino confinati al singolo stand di tiro e non interessino i tiratori vicini. Il resto è fumo negli occhi e non serve a risolvere il problema.
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Fonte: armietiro
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