Cervi ingrati

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Cervi ingrati

Che cattivi, questi cervi di Villalago in Abruzzo: coccolati, nutriti, accarezzati, fotografati e poi guarda che ti combinano. Invece di ringraziare coloro, abitanti e turisti, che li trattano come “bambi” di lusso facendogli fare una vita da veri mantenuti, averli tolti dai cattivi cacciatori che vorrebbero farli diminuire perché tutto il resto della fauna ha il sacrosanto diritto di vivere come loro, che fanno? Ti prendono a calci un pover’uomo che, uscendo di casa di mattina, si imbatte in una cerva che, senti un po’, ha il proprio cerbiatto (non cucciolo) vicino a lei. Ma non guarda sta cerva? Non vede che sto poveraccio, si fa per dire, non gli stava facendo nulla? Ma allora la “pacifica convivenza tra uomo e animali” non sta funzionando? Questa cerva non ha fatto il corso Wwf di fraternizzazione con gli umani? O l’hanno bocciata? L’uomo è dovuto fuggire, ferito, e avvertire le autorità che sono intervenute. In ritardo però, perché impegnate con un altro problema legato a degli orsi. Fortuna ha voluto che il malcapitato fosse una persona adulta: perché magari un bambino o un anziano poteva restare ferito gravemente o peggio morto. Ma si sa: certi incidenti bisogna metterli nell’inventario se si vuole per forza mantenere una popolazione di cervi addomesticati, finiti totalmente come animali selvatici, completamente inutili nel panorama “biodiverso” (si può dire?) che però fanno tanto bene alle casse del paese e dintorni, perché portano turisti altrettanto sprovveduti e disinformati su come dovrebbe andare la vera Natura e la vera biodiversità. Noi, che di queste cose siamo leggermente digiuni e che magari vorremmo vedere, se ci si riesce, i cervi e tutto il creato da lontano, magari solo un attimo, e nutrirci di quella selvaticità elusiva che fa di questi abitanti dei boschi, e delle foreste, il vero e unico patrimonio da salvaguardare, vorremmo timidamente dare un nostro consiglio alle autorità della zona. Parco e dintorni. Magari fare un bel recinto tipo Paneveggio e dopo averli catturati, con delicatezza per carità, metterli tutti dentro in modo che i salvatori possano bearsi nel dargli da mangiare fotografarli accarezzarli, come zombie, simili ad altre indegne situazioni. Quelli rimasti selvatici, invece, non appena si approssimano a un agglomerato umano, prenderlo a fucilate dissuasive perché torni a vivere dove gli compete. E dove poi non rischia di uccidere nessuno, ovvero lontano nei boschi. E in ultimo, ma proprio in ultimo, a chi si prodiga nel lasciare ciotole con cibo od offrire altre leccornie di questo tipo, magari che so…mille, duemila, cinquemila euro di multa da pagare subito, come fanno in tanti Paesi sempre presi a esempio ma solo per le parti che convengono? Chissà, potrebbe servire. A farli rimanere selvatici, a evitare incidenti che prima o poi lasceranno un segno tragico. E fare scuola anche per gli orsi addomesticati. E far capire che il business deve cambiare per chi ci lucra sopra. E sono tanti. Ai quali dei cervi oltretutto non gli frega proprio nulla.

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Fonte: armietiro
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