Usa e orsi: il “metodo Baribal”

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Usa e orsi: il “metodo Baribal”

Vista la continua diatriba sulla gestione dell’orso in Trentino, siamo andati a vedere cosa dicono i nostri cugini americani riguardo gli orsi neri, ovvero i baribal. La denominazione tecnica è Ursus americanus, come si sa ben diverso dai nostri bruni europei: pelliccia nera lucida, muso leggemente focato e mancanza della caratteristica gobba sopra la schiena, dimensioni più contenute dei nostri. Ebbene, nel Parco Nazionale delle Great Smoky Mountains vivono circa 1.900 orsi neri. I turisti frequentano molto l’area, arrivando a più di 10 milioni di visite l’anno. Praticamente la più visitata degli Stati Uniti, a cavallo tra la Carolina del Nord e il Tennessee. Come da noi, una delle piaghe è quella del cibo lasciato od offerto dai visitatori agli orsi. Per cui, il dare da mangiare agli orsi, o non applicare le relative precauzioni per non farglielo prendere, provoca l’accusa di reato federale. Per intenderci non perseguito dalla polizia locale o della contea, ma di competenza dell’Fbi. Come se si trattasse di terrorismo, di reati contro lo Stato o evasione fiscale. Queste trasgressioni ai regolamenti provocano multe fino a 5.000 dollari e reclusione fino a 6 mesi. Il sito del Parco elenca un dettagliatissimo manuale su cosa si può fare e cosa è proibito fare. A cominciare dai cani, ammessi solo in due sentieri e in campeggi o aree picnic. Naturalmente al guinzaglio. Consigliato a tutti il porto di spray antiorso e nozioni sul suo uso. Ma la cosa singolare è la differenza di comportamento che il parco prescrive nel suo regolamento, nel caso si venga a contatto con un orso, rispetto ai consigli propalati dagli animalisti nostrani. Una delle prime raccomandazioni del parco americano è quella di non usare musica, cuffiette o altre cose che possano far rumore. In maniera di essere sempre presenti e attenti, e mai assenti, nei confronti dei rumori del bosco e dei suoi abitanti. E qui ricordiamo la baggianata nostrana del consiglio di “parlare forte, fare rumori, usare fischietti eccetera, così l’orso capisce che ci siete”. Come se lui non se ne accorgesse mediante i vostri rumori innaturali e soprattutto dal vostro odore, un km prima che arriviate.

Il sito entra quindi nel merito nei vari comportamenti da tenere se l’orso si dimostrasse intenzionato a venire verso di voi. Se l’orso si avvicina, parlategli ad alta voce o urlategli contro. Agisci in modo aggressivo per intimidire l’orso. Se avete compagni, agite in gruppo. Fate in modo di sembrare più grandi possibile (per esempio, spostatevi su un terreno elevato). Lanciate all’orso oggetti non commestibili, come sassi. Utilizzare un deterrente, per esempio un robusto bastone. Il sito spiega anche come utilizzare lo specifico spray antiaggressione. Ma arriviamo al meglio, scritto in grassetto. “Se l’orso non mostra alcun interesse per il tuo cibo e vieni attaccato fisicamente, potrebbe considerarti una preda: 1) combatti aggressivamente con qualsiasi oggetto a tua disposizione! 2) non fare il morto”.

Esattamente l’opposto di quanto viene consigliato da noi dalle associazioni animaliste! (Dis)informazioni sbagliate che potrebbero costare la vita.

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Fonte: armietiro
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