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Caso Pozzolo, perché la condanna è un grave precedente
Il deputato Emanuele Pozzolo, eletto nella compagine di Fratelli d’Italia, è stato condannato dal tribunale di Biella per porto abusivo d’armi. La grottesca vicenda (che stigmatizziamo per l’imprudenza e imperizia dimostrate) scaturita la notte di capodanno 2024 con lo sparo accidentale di un colpo partito dalla sua pistola, che ha ferito un uomo per fortuna non gravemente, si è conclusa con la sentenza di primo grado, che ha escluso la fattispecie di reato più grave, quella relativa alle “munizioni da guerra”, stabilendo che il fatto non sussiste. Ricordiamo che il deputato, in possesso di porto d’armi per difesa personale, aveva portato fuori di casa propria, a una festa per il capodanno, un revolver calibro .22 lr che aveva però in licenza di collezione, caricato per giunta con munizioni a palla espansiva, che non possono essere utilizzate per la difesa personale, ma solo per la caccia (nei calibri ammessi) o il tiro sportivo. Alla fine l’ammontare della sanzione è pari a un anno e tre mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
Nello specifico, la condanna per il porto abusivo dell’arma costituisce a nostro avviso un grave precedente, perché (sempre a nostro avviso) il divieto di porto delle armi in collezione, stabilito dalla maggior parte delle prescrizioni questurili indicate nella licenza stessa (ma non previsto come divieto né dal Tulps né dalla legge 110/75), non attiene all’ambito penalistico, bensì costituisce una violazione o un abuso delle licenze di polizia, per il quale o la quale è previsto il ritiro della licenza secondo quanto disposto dall’articolo 10 del Tulps. Sarà da vedere se il deputato farà ricorso in appello, per quanto riguarda la decadenza dell’accusa relativa al “munizionamento da guerra” ha dichiarato: “È stata sgretolata un’altra parte delle accuse che erano state montate dai media”.
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Fonte: armietiro
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