Mangiatoie per ungulati: il Wwf ci riprova

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Mangiatoie per ungulati: il Wwf ci riprova

Alcuni ricercatori del Muse (Museo delle Scienze di Trento) hanno presentato i risultati di una ricerca, in collaborazione con l’Associazione Cacciatori Trentini e la Fem, osservando il comportamento degli ungulati nei pressi delle mangiatoie autorizzate. È stato confermato che gli ungulati si raccolgono nei loro pressi in inverno o nei periodi molto freddi, anche perché le mangiatoie sono rifornite solo in questi periodi. I caprioli le frequentano solo se non ci sono troppi cervi, e anche il lupo si avvicina maggiormente a questi siti se frequentati dagli ungulati rispetto alle concentrazioni nel resto del territorio. Moltissime foto, prese con fototrappole, lo confermano. Il territorio indagato è stato quello della Val di Fassa negli inverni 2022 e 23. I dati, di fatto, confermano quanto qualunque cacciatore trentino e non, o di ungulati di altre regioni, sa per esperienza diretta: i cervi scacciano i caprioli, e quest’ultimi, sentendone la presenza, preferiscono allontanarsi. Come avviene da sempre in tutta Italia. Infatti, ovunque il cervo aumenta, altrettanto il capriolo diminuisce. E ancor più logico è che se c’è presenza di ungulati i predatori, come il lupo, di conseguenza si avvicinano. Lo studio non fa alcun riferimento alla presenza di orsi, o alla maggior attrazione che avrebbero le mangiatoie nei suoi confronti. Ma qui arriva la sapienza del Wwf, che rientra a gamba tesa sull’argomento rilanciando alla regione che le suddette mangiatoie “possono influenzare il comportamento dei grandi carnivori” perché tenderebbero ad attirare anche gli orsi. La solita frittata bruciata, naturalmente rilanciata senza alcuna verifica da un paio di quotidiani della regione, molto attenti ai lamenti del Wwf. Innanzitutto l’associazione afferma che “per foraggiamento artificiale si intende la messa disposizione intenzionale e regolare di cibo (fieno, granaglie, frutta e mais) per fauna selvatica”. Primo inciampo. Fieno e granaglie sì, sotto forma di pellet o miscela. ASSOLUTAMENTE NO MAIS E FRUTTA. Il mais i caprioli non lo possono masticare. Analogamente la frutta. Che non viene mai messa, in quanto marcirebbe e non è appetibile per i caprioli. Ricordiamo che le mangiatoie sono rifornite solo in inverno, a caccia chiusa, e che sono fatte in modo che i cervi non possano mangiare il cibo per i caprioli. Ovvero, ogni specie ha accesso al suo cibo particolare: ai caprioli la miscela, ai cervi il fieno, che i caprioli non mangerebbero mai. Ma il minestrone del Wwf non finisce qui: mentre lo studio del Muse non parla assolutamente di orsi, loro insistono sul fatto che gli stessi si abituerebbero a questo cibo andando poi per cassonetti. Collegamento errato: nei cassonetti trovano salsicce e patate avanzate che non troveranno mai nei siti foraggiati. Per cui quale assuefazione? Oltretutto le mangiatoie non sono accessibili agli orsi e, comunque, vengono chiuse immediatamente allorché si vedono i segni di interessamento da parte uno di loro. Ma il peggio è che nel loro comunicato, che sa più di battaglia politica alla regione che altro, a rinforzo della tesi pubblicano due foto di orsi cuccioli (quindi in primavera, quando le mangiatoie sono dismesse) che sono accanto a un bidoncino attaccato a un albero (foto sotto), mentre nell’altra addirittura ci sono due tavolette tipo quelle strutture per dare mangime agli uccelli. Oltre al fatto che le due immagini non rappresentano neanche lontanamente mangiatoie a norma, che sono le uniche autorizzate (foto sopra), sapendo di scriverla veramente grossa, dichiarano alla fine che “Tali immagini sono state recapitate in forma anonima all’Associazione Wwf Trentino-Alto Adige complete della localizzazione”.

 

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Fonte: armietiro
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