Armi da tiro news da Armi e Tiro
Abbattimento del lupo… con polemiche
In Val Venosta, Alto Adige, è stato abbattuto uno dei due lupi programmati dalla ripartizione foreste della Provincia autonoma di Bolzano nella persona del suo direttore Guenter Unterthiner. L’animale, a quanto riportato, era in mezzo a un gruppo di vitelli. Ricordiamo che il 30 luglio il presidente della provincia Arno Kompatscher ne aveva autorizzato l’abbattimento, in quanto nel periodo maggio-luglio di quest’anno, in un solo alpeggio, erano stati registrati ben 31 attacchi di lupo su animali al pascolo. Il tutto documentato dalle autorità forestali. “In Alto Adige il lupo è diventato sempre più una minaccia per il tradizionale allevamento alpino e, in alcuni casi, per la sicurezza delle persone”: parole di Luis Walcher, assessore provinciale altoatesino all’agricoltura e foreste. Naturalmente subito la Lav si è lanciata chiedendo soccorso al “loro” Tar che, prontamente, ne aveva bloccato la validità. Ma riconfermando poco dopo la decisione iniziale dell’abbattimento. Singolare che anche un altro personaggio, molto conosciuto, fosse intervenuto in diverse occasioni sul problema lupo. Parliamo di Reinhold Messner, che lodava il ritorno del predatore, la sua figura e la collocazione di diritto tra la nostra fauna autoctona. Però ultimamente ha suscitato molta meraviglia che sia tornato totalmente sui suoi passi. Infatti recentemente, in una intervista realizzata dal collega Riccardo Bruno, ha detto: “Un problema molto serio, per esempio, è rappresentato dai lupi. Uccidono il bestiame, i contadini abbandonano le malghe, non lavorano più la terra, si degrada il paesaggio e alla fine anche il turismo ne soffre. Io non sono contro i lupi, ma credo che si debba trovare un equilibrio”. Più chiaro di così. E il problema rimane proprio questo. Nessuno, noi per primi, è contro i lupi. Ma si è contro il numero ormai troppo elevato e, soprattutto, la troppa e totale confidenza sulla quale ormai il lupo fa affidabilità assoluta. Ed è inutile che i salvatori animalisti continuino a proporre recinzioni, cani da guardia e controllo continuo. Tutte cose che quando un animale ha la padronanza assoluta riesce prima o poi a neutralizzare facilmente. E nei confronti dei turisti o abitanti si è ormai completamente conquistato la loro antipatia grazie ai tantissimi animali da compagnia, da caccia, ornamentali eccetera, diventati il suo pasto quotidiano. La salvezza del lupo e la sua accettazione non sta nel caricare di tanto lavoro e perdite in più gli allevatori. O continuare a ferire nei propri sentimenti tutti coloro che si sono visti riconsegnare il collare e poche ossa del proprio cagnolino. Continuando così si creerà una frattura irreversibile tra pro e contro il lupo. E si sa bene che poi arrivano i propri “metodi alternativi” per gestirlo. Per cui se il lupo ha saturato il territorio, ed è ormai in eccesso in molte realtà, è giusto che venga gestito, se ne facessero una ragione, come si fa con i cinghiali i cervi eccetera. E non è necessario che venga colpito il diretto responsabile di una certa predazione di quel giorno a quell’ora. Si tratta di un concetto errato. Non lo si fa con nessun esemplare di altre specie. Ma gli si mette nella testa che lì non si va. Che il suo posto e le sue prede sono altre. Tranquilli che, come ha capito quanto siamo diventati fessi nei suoi confronti, capirà subito che la musica è cambiata. Le nostre montagne, i nostri alpeggi, le nostre tradizioni montanare e tutto il nostro ambiente, compresa la giusta richiesta turistica che vuole vivere di più e senza paura la Natura, non può essere completamente sottomessa e condizionata dal lupo. A ciascuno il suo posto.
L’articolo Abbattimento del lupo… con polemiche proviene da Armi e Tiro.
Fonte: armietiro
Leggi tutto l’articolo sul sito “Armi e tiro”: Abbattimento del lupo… con polemiche