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Arezzo: l’accusa è eccesso colposo di legittima difesa
L’accusa, nel procedimento penale che vede imputato Sandro Mugnai, il fabbro aretino che sparò e uccise il vicino di casa che con una ruspa stava cercando di demolire la casa nella quale si trovava con la propria famiglia, ha riqualificato il capo di imputazione: non si procederà più per omicidio volontario, bensì per eccesso colposo di legittima difesa. A questa conclusione si è pervenuti in funzione del fatto che la precedente accusa si basava su una ricostruzione della vicenda, secondo la quale Mugnai aveva sparato al vicino, Gezim Dodoli, mentre questi stava danneggiando con la ruspa le auto parcheggiate fuori dall’abitazione e non la casa stessa. Nella sua requisitoria, invece, la Pm ha invece riconosciuto che i colpi siano stati sparati mentre era già in atto l’aggressione nei confronti dell’abitazione. Al di là di ciò, la Pm ha comunque considerato la reazione di Mugnai “precipitosa, avventata e sproporzionata”, sottolineando come fosse possibile evitare l’esito mortale pur in presenza di un’aggressione grave. Secondo l’accusa, Mugnai era consapevole delle proprie capacità visto che è un cacciatore esperto. Aver agito come è avvenuto “avrebbe determinato un doloso superamento dei limiti della legittima difesa, senza attenzione nemmeno per i suoi familiari, messi in pericolo dalla reazione spropositata”. Il processo va avanti.
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Fonte: armietiro
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