Cervi d’Abruzzo: la protesta degli agricoltori

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Cervi d’Abruzzo: la protesta degli agricoltori

Sarà il giorno 14 maggio che il Tar dell’Aquila deciderà sull’ormai famoso capitolo della sagra dei cervi abruzzesi. Ricorderete che la regione Abruzzo ne aveva stabilito lo sfoltimento mediante circa 400 abbattimenti causa i notevoli danni all’agricoltura, al bosco e per la salvaguardia delle persone, visti i frequenti attraversamenti di detti animali di strade e autostrade.

Per chi non lo sapesse, o lo sottovalutasse, un cervo adulto, maschio o femmina, investito è uno dei pochi animali nostrani che può facilmente uccidere i passeggeri e guidatori di una macchina. In quanto, essendo molto alto sulle zampe, se investito, entra con tutto il suo corpo alla velocità della macchina che lo colpisce. Ma questo a chi “ama” gli animali interessa nulla. Loro li salvano. Fermano a suon di Tar qualunque intervento. Non elenchiamo le solite patetiche proposte “alternative” all’abbattimento, che sono sempre le stesse. Per cervi, lupi, cinghiali ecc. Oltretutto la pretestuosità del loro falso protezionismo è dettato dal fatto che il cervo è cacciabile in tutta Italia da decenni, senza che sul fatto sia mai espressa una parola. A loro interessano quelli abruzzesi solo perché fanno turisti. E soldi per i comuni che ci speculano sopra. In più gli abbattimenti erano previsti solo per 3 ambiti, dove appunto il numero è ormai al collasso. Dal fronte opposto, quello degli agricoltori e allevatori compresi quelli che nell’ambiente ci vivono lavorando davvero, hanno organizzato per il giorno 13 maggio la protesta opposta: ovvero manifestare il disagio per l’assoluta ed elevata pressione della fauna, tutta, sul loro lavoro. Parteciperanno Cia Abruzzo, Confagricoltura Abruzzo, Copagri e Liberi Agricoltori Abruzzo. In pochi giorni si sono già raccolte migliaia di firme, denunciando che “Il numero di adesioni raccolte conferma che la battaglia del mondo agricolo è largamente condivisa da agricoltori, cittadini, operatori economici e amministratori locali, tutti stanchi di assistere a un degrado che colpisce ambiente, economia e sicurezza pubblica”. Le firme saranno consegnate alla Regione il giorno 13. Mentre il 14 si riuniranno in presidio davanti al Tar dell’Aquila. Aggiungiamo, per chi non lo sapesse, che il cervo è portatore anche della tubercolosi, mediante Mycobacterium bovis e il Mycobacterium caprae, facendo da serbatoio di agenti patogeni. Si trasmette ai bovini e all’uomo tramite reperti infetti e carni poco cotte, contatto diretto o condivisione di acqua o cibo. Per i bovini, che frequentano gli stessi pascoli e trovano terreni contaminati, è un serio problema. Qui non si parla di amore per il re della foresta. Ma di contenerlo a vantaggio di tutta l’altra fauna. Perché l’ambiente, anzi la biodiversità che piace tanto a lor signori animalisti, vuol dire proprio questo. Ambiente frequentato da tutti gli animali nelle quantità giuste. E non solo da quelli belli che “bucano” il video.

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Fonte: armietiro
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