Charlie Kirk: il proiettile “magico” che scatena il web

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Charlie Kirk: il proiettile “magico” che scatena il web

Continuano le illazioni sull’omicidio del leader conservatore statunitense Charlie Kirk: in particolare, il mistero si concentra sulla traiettoria fatale del proiettile che lo ha colpito, mortalmente, al collo, mentre Kirk era seduto nel corso di uno dei suoi incontri-conferenza nel campus della Utah valley university. Il “problema”, se così si può chiamare, è che il proiettile che ha attinto il collo di Kirk non è fuoriuscito dal lato opposto della gola, fermandosi anzi, secondo le informazioni che circolano in questi giorni, poco sotto l’epidermide. Il chirurgo che nell’immediatezza del fatto ha cercato di salvare la vita del 31enne ha rilasciato dichiarazioni nelle quali parla senza mezzi termini di “miracolo”, nel senso che la mancata fuoriuscita del proiettile dal collo di Kirk ha evitato che vi potessero essere ulteriori vittime, visto l’assembramento di studenti intorno a lui. La questione passa dal balistico al surreale allorché, secondo quanto riferiscono gli organi di informazione, il chirurgo avrebbe affermato che la mancata perforazione delle vertebre cervicali da parte del proiettile sarebbe dovuta al fatto che le ossa di Kirk sarebbero state “eccezionalmente salubri e dense, come se fosse un uomo d’acciaio”.

Tornando per un istante nel mondo reale, anziché in quello delle favole, sono al momento centinaia, se non migliaia, i commenti increduli da parte di cittadini statunitensi che, forti di una esperienza ultracentenaria di caccia a tutti gli ungulati nordamericani con il .30-06, qualificano direttamente come “impossibili” le affermazioni fatte dal chirurgo. Proprio l’impatto contro le ossa di grandi mammiferi, come l’elk statunitense, per il .30-06 evidenzia impatti eclatanti, con fratture comminute (cioè l’osso si frammenta). E questo vale tanto per i classici proiettili da caccia, espansivi, quanto (come confermato da ex militari che fecero in tempo a utilizzare operativamente il .30-06) per quelli Full metal jacket di impiego militare o sportivo. D’altro canto, se il proiettile avesse impattato la gola di Kirk lateralmente, riuscendo a non colpire l’osso ma solo il tessuto muscolare, sarebbe dovuto uscire senza apprezzabili compromissioni della sua velocità residua.

Al momento non risultano essere state ancora pubblicate immagini del proiettile in questione, tuttavia per avere un effetto terminale come quello riscontrato sulla vittima, anche se si trattasse di un calibro .30, ma sparato con velocità subsonica, come potrebbe essere (per esempio) un .300 Blk, il comportamento terminale continuerebbe a rimanere del tutto incongruo.

A quanto pare, anche per questo omicidio “eccellente” si torna a parlare di “magic bullet”, cioè “proiettile magico”, dopo quello che meritò questo appellativo nell’omicidio di John Fitzgeral Kennedy: in quel caso, non per gli effetti terminali, bensì per la traiettoria che l’inchiesta affermò che avesse compiuto. Staremo a vedere…

 

 

 

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Fonte: armietiro
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