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Costa e Alviti insieme per la riforma delle Gpg
La sede dell’Associazione nazionale guardie particolari giurate, a Napoli, ha visto un incontro destinato alla riforma del comparto vigilanza e sicurezza, al quale hanno preso parte, oltre al presidente dell’Associazione Giuseppe Alviti (a sinistra nella foto), il vicepresidente della Camera dei deputati Sergio Costa (a destra nella foto) per annunciare la creazione di una proposta di legge “frutto di un dialogo istituzionale volto a riformare il comparto e a definire un nuovo quadro normativo che riconosca pienamente le competenze e le funzioni delle Guardie Particolari Giurate e degli operatori della sicurezza privata”. “Questo incontro segna un passo importante verso una riforma condivisa e moderna della sicurezza privata — ha dichiarato Alviti —. Il nostro obiettivo è dare dignità, tutele e prospettive concrete a migliaia di operatori che ogni giorno contribuiscono alla sicurezza del Paese.”
“In Italia ci sono oltre 60.000 Guardie particolari giurate in servizio ogni giorno”, ha dichiarato Costa, “lavorano nei tribunali, negli ospedali, nei porti, nei cantieri pubblici e negli aeroporti. Armati o non armati, affrontano rischi reali, vigilano su beni sensibili e spesso affiancano, nei fatti e nelle azioni, le Forze dell’Ordine in scenari ad alta criticità. Eppure, non sono riconosciuti per ciò che realmente sono: professionisti della sicurezza, pilastri di un ordine pubblico che non può più mantenersi solo sul comparto statale. Il paradosso è evidente. Mentre lo Stato denuncia carenze croniche di organico in polizia, carabinieri e guardia di finanza, e mentre i Comuni sono costretti a ridurre i servizi di polizia Locale per mancanza di risorse, migliaia di operatori con formazione professionale vengono trattati dal legislatore come “privati”. Senza pieno riconoscimento, senza tutela giuridica e senza parità contrattuale. Ci vorrebbe una riforma subito, possibile, doverosa ed urgente. È tempo di superare questo vuoto normativo. Non si tratta di istituire una “forza armata parallela”, ma di valorizzare in modo intelligente e coordinato una risorsa già esistente, aumentando l’efficienza del sistema senza moltiplicare i costi. Le Gpg, debitamente formate e registrate, potrebbero affiancare i Comuni nei servizi di pattugliamento urbano, vigilare su eventi, presidiare strutture pubbliche critiche, o intervenire in caso di emergenza. Il tutto sotto la supervisione delle Prefetture e delle Questure, nel pieno rispetto dell’ordinamento vigente. Riconoscere il ruolo delle guardie giurate particolari significa rafforzare lo Stato, non delegarlo. Significa aumentare la sicurezza dei cittadini, evitare sovraccarichi alle forze dell’ordine, e restituire dignità a migliaia di donne e uomini che rischiano la vita ogni giorno con stipendi da 1.200 euro al mese e senza alcuna delle garanzie offerte agli agenti pubblici. L’Italia ha bisogno di una sicurezza multilivello, in cui pubblico e privato non siano nemici, ma alleati. Serve una visione moderna, pragmatica e costituzionalmente orientata, capace di superare logiche corporative e ideologiche. Serve il coraggio di riconoscere ciò che già esiste e funziona, ma è stato troppo a lungo ignorato”.
I punti della riforma
- Abolizione delle dipendenze dirette: la riforma propone di eliminare la figura della guardia giurata che lavora direttamente per enti o aziende. È previsto l’obbligo di rivolgersi a un istituto di vigilanza privato.
- Formazione accademica: Si propone un iter formativo accademico e strutturato in scaglioni, più lungo degli attuali tre mesi, per migliorare la preparazione degli aspiranti guardie giurate.
- Manager della sicurezza: Le aziende con più di 50 dipendenti dovranno istituire la figura di un manager della sicurezza, che lavorerà in stretto contatto con le autorità competenti.
- Commissione permanente: Verrà creata una commissione permanente presso il Ministero dell’Interno per vigilare sui requisiti professionali e sulla qualità dei servizi, con la possibilità di revocare le autorizzazioni se necessario.
- Registro delle aziende: Sarà istituito un registro nazionale per le aziende che producono e installano impianti di sicurezza.
- Qualifica giuridica di ausiliare di pubblica sicurezza.Obiettivi della riforma
- Professionalizzazione: elevare la professionalità e il prestigio della categoria delle guardie giurate.
- Adeguamento tecnologico: adeguare le normative alle nuove tecnologie e all’evoluzione del settore della sicurezza.
- Contrasto al crimine: rendere più efficace il contrasto al crimine, adeguando le norme italiane agli standard europei.
- Semplificazione burocratica: favorire la razionalizzazione del sistema e migliorare la capacità di risposta alle esigenze del mercato.
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Fonte: armietiro
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