Decesso dopo Taser a Reggio Emilia: è di nuovo polemica

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Decesso dopo Taser a Reggio Emilia: è di nuovo polemica

Nuovo “caso Taser”, nuove polemiche tra sindacati di polizia e politici di estrema sinistra. Poche ore fa all’ospedale di Reggio Emilia è infatti deceduto un pluripregiudicato di 41 anni che, dopo aver dato in escandescenze all’alba di ieri, è stato bloccato dalla polizia di Stato utilizzando per l’appunto la pistola elettrica. Sono naturalmente in corso gli accertamenti da parte della procura di Reggio Emilia, coadiuvata dalla polizia scientifica, in particolare per accertare l’assunzione da parte dell’uomo, di alcool e stupefacenti.

Immediato il commento su X dell’eurodeputata di Avs Ilaria Salis, che ha dichiarato: “Il Taser è uno strumento pericoloso e va abolito immediatamente: esistono tecniche e metodi molto più appropriati per fermare una persona in stato di agitazione senza metterne a rischio la vita”.

Altrettanto rapida la replica da parte dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, nella persona del segretario nazionale Enzo Letizia: “L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime cordoglio per la tragica vicenda di Reggio Emilia e conferma la piena fiducia nell’attività della magistratura, chiamata a chiarire le cause del decesso. Al riguardo, è necessario ricordare che il dispositivo è stato introdotto in Italia dopo una lunga fase di sperimentazione e con protocolli operativi precisi, finalizzati a garantire un impiego proporzionato e responsabile. Il Taser è uno strumento intermedio di contenimento che consente agli operatori di neutralizzare situazioni di grave pericolo evitando di dover ricorrere all’arma da fuoco, con conseguenze spesso irreversibili. Va inoltre sottolineato che, per il caso di Olbia, l’autopsia ha escluso che la causa del decesso fosse collegata all’uso del Taser, confermando la necessità di attendere sempre gli accertamenti medico-legali prima di formulare giudizi sommari. Proprio ieri, a Rioveggio nel Bolognese, il suo utilizzo ha permesso di bloccare un uomo armato di fiamma ossidrica e piede di porco, evitando che la minaccia degenerasse in conseguenze ben più gravi per cittadini e operatori. È questa la dimensione reale dello strumento: una possibilità in più per salvaguardare vite e contenere la violenza. L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia continuerà a sostenere la necessità di dotazioni moderne e sicure per le forze di polizia e un costante monitoraggio, affinché la tutela della collettività e degli operatori sia sempre garantita nel rispetto dei principi di legalità e di democrazia”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del segretario nazionale del Siap, Giuseppe Tiani: “Le polemiche seguite ai tragici episodi di Olbia e Genova, e oggi a Reggio Emilia, dove un cittadino di 41 anni con precedenti penali è deceduto in seguito all’uso del Taser, non possono diventare un pretesto per attaccare strumentalmente le forze di polizia. Il Taser resta uno strumento necessario per contenere soggetti violenti evitando il ricorso al contatto fisico o all’uso di armi letali. Paragonarlo alla tortura è non solo infondato, ma offensivo e irresponsabile. Serve equilibrio: la sicurezza dei cittadini si garantisce anche dotando gli operatori di mezzi adeguati, nel pieno rispetto delle regole e dei diritti. L’introduzione del Taser tra le dotazioni delle forze dell’ordine è avvenuta solo dopo rigorosi test, verifiche tecniche e controlli accurati. È offensivo – conclude – che di fronte a eventi drammatici si continui ad additare responsabilità alle forze di polizia, come se fosse volontà delle donne e degli uomini in divisa causare la fine di una vita. Questo è inaccettabile”.

Ci permettiamo di aggiungere che se l’europarlamentare Salis ha contezza di strumenti di contenimento che diano una garanzia assoluta di incolumità, nel 100 per cento dei casi, per il soggetto nei cui confronti si interviene, con caratteristiche di efficacia paragonabili a quelle del Taser, perché non dirlo? Anziché trincerarsi ancora una volta nel più classico dei “benaltrismi”?

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Fonte: armietiro
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