Eos a Parma, riparte l’opposizione pacifista

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Eos a Parma, riparte l’opposizione pacifista

Si riapre, ancor prima di cominciare, la diatriba che vede contrapposti da un lato la fiera Eos dedicata alle armi sportive e da caccia, dall’altra le associazioni pacifiste cattoliche. In questo caso a fare il primo passo è la Casa della pace di Parma che, attraverso il presidente Emilio Rossi, ha inviato una lettera aperta indirizzata ai vertici dell’Ente fiera, al sindaco della città, al presidente della provincia e al presidente della Regione, per “chiedere chiarimenti” ma soprattutto per “prendere posizione” sulla fiera.

“A Verona”, ricorda Rossi, “grazie alla collaborazione tra associazioni pacifiste, Comune e organizzatori, erano stati introdotti importanti correttivi: un codice etico, l’esclusione delle armi per la difesa personale, il divieto per le aziende di Stati sotto embargo e maggiori tutele per i minori. Ci chiediamo se e come tutto ciò sarà garantito anche a Parma”.

Rossi chiede anche “Per quanto tempo è stato firmato il contratto per Eos? È revocabile? I soci pubblici – Comune, Provincia e Regione – erano stati informati e hanno dato il loro consenso? Da considerare anche che nel nostro territorio ci sono numerosi Comuni che prendono le distanze dalle armi, esprimendo assessorati per la Pace e anche assessorati per il Benessere Animale?”.

La conclusione è netta: “Non vogliamo che a Parma la fiera delle armi trovi la “maggior serenità” che, secondo gli organizzatori, sarebbe mancata a Verona. Occorre impostare da subito regole chiare e un controllo effettivo, in particolare per la tutela dei minori. Verona ci ha indicato la strada da percorrere. Questo nostro tempo è già fin troppo dominato dalle armi. Le nostre città dovrebbero essere spazi di pace, non vetrine per strumenti di morte”.

 

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Fonte: armietiro
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