Gac Storm pro: custom al di sopra di ogni compromesso

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Gac Storm pro: custom al di sopra di ogni compromesso

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La Grande armeria camuna è un produttore di carabine custom ormai consolidato sul mercato da molti anni, ma non per questo è rimasta ferma: anzi, la ricerca di aggiornamento tecnico è continua e costante, sia per offrire un prodotto sempre più performante in assoluto, sia per venire incontro alle nuove discipline che si stanno sviluppando nel tiro con la carabina a canna rigata e, in particolar modo, con quelle del tiro a lunga distanza, alle quali di recente si è aggiunta la specialità della Prs. Con la nuova carabina Gac Storm pro, è possibile dotare il tiratore che ambisca a partecipare, e vincere, nelle specialità a lunga distanza di un prodotto estremamente performante e realizzato secondo i più stringenti standard qualitativi, proposto tuttavia a un prezzo ancora “amico” e abbordabile. Questa “magia” non viene realizzata ricorrendo a compromessi per quanto riguarda i materiali o le metodologie lavorative, bensì esclusivamente riducendo le opzioni disponibili per la personalizzazione che, nel caso specifico, si riducono alla scelta del calibro tra .308 Winchester, 6,5 Creedmoor e .260 Remington. Il risultato è un’arma straordinariamente performante, ma anche moderna nel look e ricercata.

La base di partenza
La base di partenza, dalla quale poi dipende tutto il resto (e gran parte del risultato finale sul bersaglio) è l’azione, realizzata in Gac secondo lo schema dimensionale della Remington 700 short, ma con alcune accortezze sui particolari chiave. Innanzi tutto il recoil lug non è realizzato a parte e interposto tra canna e azione, bensì è realizzato in un solo pezzo insieme all’azione, a garanzia della massima rigidità e solidità; l’otturatore vanta alette frontali di chiusura squadrate, rettificate e lappate rispetto ai recessi di chiusura, al fine di garantire la massima complanarità e una totale superficie di appoggio. La tolleranza di headspace garantita sull’azione è di +/- 0,02 millimetri. Al fine di garantire la massima scorrevolezza all’otturatore, le guide interne all’azione sono realizzate mediante elettroerosione e la camma di estrazione primaria (il profilo inclinato che si trova all’estremità posteriore del ponte posteriore di culatta, sulla quale scorre la radice del manubrio nel movimento di apertura) è opportunamente maggiorata e rastremata in modo da garantire la massima dolcezza di armamento ed efficacia nello scollare anche i bossoli più recalcitranti. La tolleranza massima tra otturatore e azione è pari a 0,03 millimetri. L’otturatore è realizzato in un solo pezzo, con un manubrio maggiorato con pomo cilindro-conico, il corpo cilindrico presenta una serie di scanalature elicoidali di alleggerimento, che conferiscono anche un look aggressivo e insieme ricercato. Sempre per fornire la massima scorrevolezza, l’otturatore è trattato con un rivestimento vetroceramico denominato Rustlocker, autolubrificante, resistente all’abrasione e protettivo nei confronti degli agenti atmosferici, che conferisce una colorazione grigio titanio. L’estrattore è a dir poco dimensionato generosamente, del tipo a unghia imperniato sulla testa dell’otturatore a “ore 2”, mentre l’espulsione è assolta dal classico pistone caricato a molla.

Sulla sommità dell’azione è montata una slitta Picatinny inclinata di 20 Moa, per il montaggio di ottiche di puntamento: a dimostrazione che nulla è lasciato al caso, l’accoppiamento tra la slitta e l’azione, oltre a 4 robuste viti 8-40, è assolto anche da due spine rettificate in acciaio cementato. Azione, otturatore e slitta sono realizzati in acciaio 416R, il receiver è trattato termicamente prima di essere sottoposto alle lavorazioni, al fine di assicurare una perfetta stabilità dimensionale.

La canna, avvitata con una filettatura su misura per la specifica azione con tolleranze infra-centesimali, è una Bartlein single cut con rigatura 5R, a cinque principi a profilo trapezoidale; la tolleranza sul diametro interno è garantita inferiore a 0,002 millimetri, mentre la tolleranza sul passo di rigatura arriva al quarto decimale (per esempio 11,3642 pollici). La cameratura (tipo match) è effettuata direttamente in Gac con una concentricità entro 0,01 millimetri. Insieme all’arma, Gac fornisce una piastrina di riscontro che, in realtà, è ottenuta mediante taglio dalla barra originale inviata da Bartlein e riporta tutte le indicazioni specifiche del produttore relativamente al lotto e ai dati dimensionali.

In .308 Winchester, il passo è di 1:10 pollici (254 mm), il profilo è di tipo heavy barrel con un diametro in volata pari a 21,25 mm e una filettatura per l’installazione di un freno di bocca nitrurato a tre sfiati inclinati di 35 gradi, che fornisce una mitigazione di oltre il 60 per cento del rinculo.

La canna, l’azione e la slitta Picatinny sono ricoperti con un trattamento Gun kote in tonalità Flat dark earth.

L’alimentazione è fornita da un caricatore tipo Aics (bifilare a presentazione singola) di produzione Mdt, polimerico, della capacità di 10 colpi. Lo sgancio è ambidestro, costituito da un bilanciere all’estremità anteriore del ponticello.

Calciatura e scatto
La calciatura è prodotta dalla Krg (kinetic research group) ed è composta da uno chassis in lega leggera aeronautica che supporta ovviamente l’azione, per mezzo di una raggiatura con lavorazione Cnc che combacia di precisione con il profilo inferiore dell’azione stessa. Allo chassis è fissata nella metà anteriore l’astina, nella metà posteriore la calciatura. Per un perfetto e solidissimo fissaggio di quest’ultima, Gac è intervenuta sulla superficie di interfaccia del calcio rispetto allo chassis, realizzando una tamponatura in resina che garantisce l’azzeramento di qualsiasi eventuale tolleranza. Sia l’astina, sia la calciatura sono in polimero con colorazione Flat dark earth e sono caratterizzate dalla spiccata modularità: l’astina presenta una serie di slot M-lok lungo tutto il lato inferiore, più altri due slot M-lok sul lato destro e sinistro, vicino al puntale. Frontalmente rispetto a quest’ultimo è possibile inserire un attacco a piolo per bipiede (in modo da ottenere un asse di canna più basso rispetto al montaggio mediante slitta Picatinny, attacco Arca o swivel stud sul lato inferiore), mentre la parte anteriore superiore dello chassis, sui lati della canna (ovviamente flottante), presenta fori filettati per l’aggancio di un supporto per Picatinny per il montaggio di eventuali visori notturni. La dotazione di accessori da parte della Krg è, in effetti, piuttosto ampia e risultano tutti compatibili con la calciatura scelta da Gac. Per quanto riguarda la calciatura, ha impugnatura a pistola dritta da tiro, ricorda nel look vagamente quella della Sako Trg, al di sotto della pala è presente un inserto amovibile che consente il posizionamento di un rest o sacchetto posteriore o di una impugnatura per la mano debole, sul margine posteriore sono presenti i fori per l’applicazione di una Picatinny per monopiede o altri accessori. Tra il calcio e lo spesso calciolo in gomma sono interposti due spaziatori amovibili e altri ne possono eventualmente essere aggiunti, per una escursione complessiva di 57 millimetri. L’appoggiaguancia è regolabile in elevazione agendo sulla ghiera presente sul lato destro, con una escursione complessiva di 25 millimetri.

Lo scatto è un Timney The hit monostadio a tre leve, regolabile da un minimo di 250 a un massimo di 900 grammi, le componenti interne hanno rivestimento in Np3, un trattamento a base di nichel, fosforo e politetrafluoruro etilene con proprietà anti-frizione, autolubrificanti e protettive. Nell’esemplare in prova il peso di sgancio era tarato vicino al limite inferiore della regolazione, con una corsa di lunghezza media e di pulizia esemplare, con sgancio prevedibile e pulitissimo.

La nostra prova
Martino Baisotti, titolare della Grande armeria camuna, ci ha fornito l’arma già in configurazione “pronto-sparo” con una eccellente ottica Nightforce Beast 5-25×56 mm con attacchi a sgancio rapido e un altrettanto valido bipiede regolabile Thunder beast arms. Abbiamo scelto di regolare il bipiede con le gambe inclinate in avanti di 45 gradi, quindi con assetto molto basso dell’arma rispetto al piano del bancone, appoggio posteriore con rest a “orecchie di coniglio” e appoggiaguancia al minimo dell’altezza disponibile. Lo sgancio del caricatore è molto agevole e istintivo, anche azionato con l’indice della mano forte, l’impugnatura a pistola è indovinatissima per il tiro dal bancone e risulta molto ergonomica e poco affaticante. A sorprendere in modo deciso è, tuttavia, la fluidità di azionamento dell’otturatore, tanto nel movimento di apertura, quanto nel movimento di alimentazione della cartuccia dal caricatore alla camera, e poi di chiusura. La fluidità non diminuisce in alcun modo anche in presenza di cartucce molto esasperate (come alcune ricariche da noi testate sperimentalmente), che possono verosimilmente presentare una maggior durezza nell’estrazione primaria. Quest’ultima è, tuttavia, agevolata al massimo dal citato profilo a camme, lungo e dolce, dell’azione Gac e anche, intrinsecamente, dal maggior braccio di leva e dal minor angolo del profilo a camme, tipico di una azione con arco di apertura dell’otturatore di 90 gradi. Il cilindro dell’otturatore sembra scorrere su cuscinetti a sfera, tanto nella rotazione, quanto nell’arretramento o nel moto in avanti. Tutto è preciso, liscio, rettificato, fluido e affidabile. L’arma era tarata a 100 metri, distanza alla quale è stata realizzata dallo stesso Baisotti una rosata di prova con 10 colpi commerciali Lapua con palla Scenar di 167 grani, raggruppati in un unico foro. Va comunque detto che la canna Bartlein, in pratica non richiede rodaggio preliminare.

Dando poco più di un Mil di elevazione alla torretta dell’ottica, siamo subito entrati “in partita” a 300 metri, con serie di 3 colpi sparati con cadenza relativamente sostenuta, anche al fine di verificare la capacità di tenuta del risultato al crescere, repentino, del riscaldamento della canna. L’arma ha fornito risultati impeccabili per la classe alla quale appartiene, con un raggruppamento di tre colpi in 22 millimetri con le medesime Lapua Scenar 167 grani, che sono diventati 20 mm con le Sako Racehead con palla Sierra Mk di 168 grs, e addirittura soli 18 millimetri con le Rws Target elite plus di 154 grani. Stiamo parlando di rosate comprese tra un quarto e un quinto di Moa, e scusate se è poco. Più ampio, seppur distribuito in modo uniforme, il raggruppamento con le Norma Diamond con palla Hpbt Moly coated di 168 grani, che abbiamo voluto testare in chiusura di prova.

Percussione centratissima e potente (anche questo aspetto non è lasciato al caso in Gac, bensì è attentamente verificato), bossoli pressoché nuovi all’uscita dalla camera, espulsione decisa sia dei bossoli vuoti, sia delle cartucce cariche, rinculo praticamente nullo grazie al lavoro efficiente del cospicuo freno di bocca fissato in volata e dello spesso calciolo. Si potrebbe andare avanti ore a sparare colpi su colpi di seguito, ovviamente il limite giunge quando la canna è tanto calda da determinare un vistoso effetto miraggio sul campo visivo del cannocchiale.

Conclusioni
È una carabina cento per cento custom, ma ancora abbordabile nel prezzo, curatissima tuttavia nelle soluzioni meccaniche e capace, da subito, di esplicare risultati balistici al di fuori dal comune. Con un minimo di lavoro di affinamento sulle ricariche, è un’arma che può dimostrarsi vincente in tutte le specialità del Tiro a lunga distanza e, per di più, è anche capace di appagare l’occhio con una estetica tattica, moderna ed elegante.

 

Scheda tecnica
Produttore: Gac rifles srl, via Bia’ sot 15, 25040 Angolo Terme (Bs), tel. 0364.54.91.40, gac-rifles.com
Modello: Storm pro
Tipo: carabina a ripetizione manuale
Calibro: .308 Winchester (anche 6,5 Creedmoor e .260 Remington)
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole a due tenoni frontali
Alimentazione: caricatore tipo Aics bifilare a presentazione singola
Numero colpi: 10
Canna: Bartlein 5R single cut, lunga 610 mm (660 in 6,5 Creedmoor e .260 Remington), passo 1:10” (8” in 6,5 e .260), diametro volata 21,25 mm, filettatura per il montaggio di freno di bocca
Lunghezza totale: 1.160 mm (1.210 in 6,5 e .260)
Scatto: Timney The hit monostadio a 3 leve, regolabile da 250 a 900 grammi
Percussione: percussore lanciato
Sicura: manuale a leva a due posizioni dietro il manubrio otturatore
Mire: slitta Picatinny inclinata di 20 Moa
Materiali: acciaio inox 416R, chassis in alluminio, calciatura e astina in polimero e fibra di vetro
Finiture: azione e canna con trattamento Gun kote, otturatore con rivestimento vetroceramico Rustlocker; calciatura in tinta Fde
Peso: 5.080 g
Qualifica: arma da caccia
Dotazione di serie: valigetta rigida, slitta Picatinny porta bipiede, piastrina di certificazione della canna
Prezzo: 3.980 euro, Iva inclusa

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Fonte: armietiro
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