Il Wwf e il ponte… dei sospiri

Armi da tiro news da Armi e Tiro

Il Wwf e il ponte… dei sospiri

L’ipotesi della costruzione del ponte sullo stretto sta gettando nello sconforto il Wwf. In un particolareggiato articolo diffuso in questi giorni, l’associazione infatti afferma che a causa del ponte “ogni equilibrio naturale verrà distrutto. Interi stormi esausti potrebbero scontrarsi con questo enorme ostacolo che impedirebbe la rotta migratoria”. Roba da far accapponare la pelle, e far diventare la caccia addirittura un toccasana al confronto. A conforto di questa opinione viene la Stazione ornitologica svizzera che, al pari degli orologi di eguale nascita, ha descritto uccello per uccello un tale assembramento nel canale tra Scilla e Cariddi che al confronto le file di macchine in attesa in moto dei traghetti, per ore e ore da ambedue le parti, fanno la figura del deserto del Sahel. Deserto che viene altrettanto preso a esempio, nell’articolo, come sforzo immane degli stormi che lo debbono attraversare. Già così sarebbe una mattanza, ma per buona misura nell’articolo si aggiunge il danno per i molluschi, i pesci, i crostacei e perfino le farfalle. Insomma, più che un ponte, una vera calamità naturale. Mai l’umanità ha pensato di produrre scempio e strage maggiore nei confronti della fauna alata e ittica. Però ci sorge un dubbio. Anzi perdonateci, più di uno. Ovvero il ponte ci pare che non abbia piloni in mare, ma sarà totalmente sospeso. Quindi è difficile ipotizzare che possa dare fastidio a eventuale transito e vita di tutto ciò che è ittico. Invece, che dice il Wwf delle centinaia di torri eoliche sparse nei mari italici, ancorate con catene e cavi ai fondali, con migliaia di km di cavi elettrici e stazioni di ancoraggio? Quelle non fanno nulla ai pesci, specialmente di grossa taglia? E nei riguardi della fauna alata, perché il Wwf nulla dice delle migliaia di uccelli falciati dalle altrettante pale eoliche nei cieli, di notte e di giorno? Oltretutto le pale eoliche presentano anche il problema del rilascio, secondo studi scientifici, di milioni di particelle pari a migliaia di kg di resine e componenti che si sfaldano con il tempo, tra grandine, pioggia e attrito con l’aria. Abbiamo anche proibito la caccia nei valichi, per salvaguardare le specie migratorie, dove invece mettiamo apposta le pale perché li c’è più vento. Lì, il Wwf li ha mai trovati i resti delle centinaia di uccelli morti per impatto? Oltretutto il ponte, a quanto ci risulta, sta fermo. Immobile. Mentre quelle girano e non sono illuminate che sulla punta, diversamente dal ponte che sarà illuminato su tutta la lunghezza. Per cui non è che gli uccelli, vedendo tutta quella luminaria, magari lo eviteranno, maledicendo invece le pale che, girando, non si sa mai dove sono? E in ultimo, ma proprio così per fare i rompiballe, di pari passo se tanto mi dà tanto, gli uccelli in migrazione tutte le volte che si trovano davanti una montagna, una collina, una casa, un bosco o altro, che fanno? Ci si schiantano contro oppure li evitano? Così, chiediamo per i nostri amici.

L’articolo Il Wwf e il ponte… dei sospiri proviene da Armi e Tiro.

Fonte: armietiro
Leggi tutto l’articolo sul sito “Armi e tiro”: Il Wwf e il ponte… dei sospiri