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Il Wwf fantastica sui lupi
Ultimamente il Wwf è molto impegnato nel distribuire notizie fantasiose sulla nuova proposta di revisione della legge sulla caccia. Oltretutto dando, questo fin dal primo momento in cui se ne parlava, notizie che descrivono come pericoli imminenti nuove concessioni ai cacciatori. Facendo leva sulla disinformazione della gente. Alcune delle più eclatanti: “possibilità di cacciare anche dopo il tramonto…”. Da sempre è possibile cacciare un’ora dopo e un’ora prima del tramonto. Alcune specie anche la notte. Prima falsa informazione; “aumenterebbe la possibilità di caccia…in spiagge, foreste e aree innevate”. Da sempre si può cacciare su spiagge, in foreste, boschi eccetera e in aree innevate…”. Ma ce ne sono tante altre. Per cui forse sarà per questo “impegno” che poi partorisce idee tipo la critica ai sistemi attuati dalla Svizzera per il contenimento dei lupi. Portavoce del dissenso è Marco Antonelli, nominato dal Wwf referente grandi carnivori, mettendo in guardia gli allevatori in un articolo pubblicato sul Dolomiti: “…vedranno i loro problemi irrisolti e scopriranno di essere stati presi in giro da finte promesse: ce lo dicono alcuni studi portati avanti in questi anni”. Naturalmente studi fatti da esperti incaricati da loro. Prosegue affermando, sempre sul giornale, che “Gli abbattimenti aumentano, ma aumentano anche i casi di predazioni ai danni degli allevatori”. Miracolo vuole che, come detto spesso per i cinghiali, più ne abbatti e più aumentano gli animali? Forse sarebbe opportuno ricordare ad Antonelli, e a coloro che riportano tali “scientifiche tesi”, che proprio gli abbattimenti hanno portato il lupo e altre specie, tipo gli orsi alpini e marsicani, sull’orlo dell’estinzione. Ma evidentemente la fantasia scientifica dei referenti del wwf ha partorito un’altra visione. Infatti il referente stesso dice: “Potrei dire che ce lo aspettavamo, perché questi dati, alla luce del cambio di gestione in tempi recenti in Svizzera, non fanno altro che confermare quello che la scienza ci dice da anni: gli abbattimenti… non sono una soluzione sostenibile”. Ma non sarà che magari se ne sono abbattuti ancora troppo pochi? Con pochi o pochissimi lupi logica vuole che ci sarebbero meno predazioni. Infatti su un altro articolo della Rsi (Radiotelevisione svizzera) si dice che “servono più abbattimenti”, aggiungendo “ci sono 13 branchi nel Vallese, cioè quattro volte più di quanto stabilito dalla confederazione”. E riporta che purtroppo non sono stati sempre abbattuti i lupi direttamente colpevoli delle predazioni.
Gli abbattimenti, oltre che far diminuire la pressione sulle predazioni, fanno capire che l’uomo e le sue pertinenze sono pericolose e bisogna starne lontani. Così funziona la memoria di specie. In tutta la fauna. Ma Antonelli prosegue: “abbattere un lupo è più facile a dirsi che a farsi”. Errore. È facilissimo. Basta servirsi dei tanti vituperati cacciatori che ne sanno molto più di altri. E che in passato l’hanno fatto così bene. Se veramente si vuole. E riporta che per soli due lupi sono stati impiegati due guardacaccia con totali 400 ore di lavoro per abbatterne solo uno. Magari hanno scelto le persone sbagliate. Cacciatori esperti lo avrebbero fatto gratis e con molto meno tempo impiegato. In quanto i guardacaccia, sempre santificati da loro perché reprimono i cacciatori cattivi, di caccia non sanno nulla. Applicano contravvenzioni a illeciti amministrativi e regolamenti venatori. Ma, a meno che non siano cacciatori formati, del resto non sanno quasi nulla. Che chiamassero chi lo sa fare bene, come selecontrollori esperti nel tiro e nelle tecniche di ingaggio. Ma non sia mai. Dopo, i cacciatori potrebbero far vedere che sono utili. Mai ammetterlo. Ma continuare con la fandonia che abbattere animali li fa aumentare. Idea che appartiene solo al Wwf e ai suoi referenti grandi carnivori. Buon studio della scienza vera, quella autonoma.
Fonte: armietiro
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