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Jj4: il Parco della Foresta nera chiarisce
Come si ricorderà l’orsa Jj4, dopo tanto tempo passato nel recinto del Casteller, è stata trasferita nel Parco alternativo per orsi e lupi della Foresta Nera. Il viaggio è terminato il 19 luglio scorso, mettendo a tacere le tante proteste animaliste che da tempo avrebbero voluto portarla in un vero e proprio lager, dove già sono rinchiusi un centinaio di orsi domestici prelevati da zoo circhi o da esposizioni varie. Gli animali sono tutti sedati e sterilizzati oltre che confinati, se particolarmente problematici. Per cui plaudiamo ancora una volta che Jj4 sia sfuggita a codesto destino. Ma naturalmente le proteste non sono rimaste nei nostri confini, ma sono migrate anche nelle terre germaniche. Cosa che aveva fatto ingenerare l’idea che lo stesso parco della Foresta Nera, dopo aver accolto l’orsa, avesse criticato l’operato della provincia trentina a riguardo della gestione dell’orsa stessa. A questo punto lo stesso ente ha prodotto un comunicato stampa di chiarimento enfatizzando però le vere colpe che hanno poi portato alla morte di Andrea Papi. Ricordiamo che giorni prima Jj4 aveva ben palesato le sue problematicità aggredendo, senza nessuna apparente minaccia nei suoi confronti, due escursionisti, padre e figlio. Con ferite gravissime, e scampati per un pelo a una tragica fine. Il Parco ha dichiarato: “Respingiamo esplicitamente la rappresentazione secondo cui la Fondazione avrebbe descritto la gestione di Jj4 e degli orsi da parte del Servizio faunistico della provincia autonoma di Trento come catastrofiche. Ciò che abbiamo descritto come catastrofico è l’ostacolo legale che ha impedito la soppressione dell’orso Jj4. Sulla base della nostra esperienza con gli orsi selvatici in cattività, in particolare Jurka e DJ3, sappiamo che questi animali soffrono immensamente in cattività”. E ricordiamo che il direttore lo disse anche nel film “Pericolosamente Vicini”. Continuando: “La Natura non pensa in termini di individui, ma di popolazioni, quindi deve essere possibile considerare anche la soppressione dei singoli animali”. Naturalmente l’assessore Failoni della Regione Trento ha accolto con molta soddisfazione tali parole che testimoniano quanto loro si siano prodigati per cercare di mettere l’animale in condizioni di non nuocere. E anche quanto facciano per mantenere in equilibrio il loro operato molto spesso, anzi continuamente, bersagliato da critiche animaliste incompetenti e ideologizzate politicamente. Quindi, per tradurre quello che è stato detto, se Jj4 fosse stata abbattuta dopo l’evento coi Misseroni, e c’erano tutti i motivi per farlo, non si sarebbe verificata l’uccisione di Papi. E questo è da addebitare senza tanti giri di parole a chi, spinto solo da pietismo animalista, si dovrebbe assumere le colpe delle tante proteste e dei tanti ricorsi ai vari Tar. Che hanno soltanto prodotto le premesse per una successiva e nuova tragedia che si sarebbe potuta evitare benissimo.
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Fonte: armietiro
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