Legittima difesa per il carabiniere che sparò nel Riminese

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Legittima difesa per il carabiniere che sparò nel Riminese

Si è concluso, fortunatamente, con l’archiviazione il procedimento penale contro il luogotenente dei carabinieri Luciano Masini, comandante della stazione di Villa Verrucchio, nel Riminese, che nella notte di Capodanno dovette far fuoco, uccidendolo, contro l’egiziano di 23 anni Muhammad Sitta che aveva accoltellato quattro persone senza alcuna ragione e che aveva cercato di colpire anche lo stesso militare. I magistrati hanno quindi riconosciuto l’esistenza della scriminante della legittima difesa, quindi Masini non dovrà affrontare il processo. La giudice dell’udienza preliminare ha anche specificato che lo spray al peperoncino e lo sfollagente non fossero strumenti idonei ad affrontare un uomo armato di coltello e in stato di alterazione. Il segretario nazionale di Usmia Carabinieri, Alfonso Montalbano, ha commentato: “Il valoroso sottufficiale dell’Arma era stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo i drammatici fatti della notte di Capodanno, quando si era trovato di fronte a un soggetto armato di coltello che, dopo aver ferito gravemente quattro persone, continuava ad avanzare in evidente stato di alterazione. Secondo la magistratura, Masini “non aveva alternative”, dovendo impedire ulteriori aggressioni e tutelare la vita altrui e la propria. Determinanti, ai fini dell’archiviazione, le immagini di videosorveglianza che hanno consentito di ricostruire con chiarezza ogni fase dell’intervento, mostrando la lucidità, il coraggio e la determinazione di chi ha agito nell’adempimento del dovere”.

La vicenda può quindi considerarsi conclusa con il classico lieto fine, quello che lascia l’amaro in bocca, secondo più di qualcuno, è solo la tempistica occorrente per l’archiviazione, quasi 11 mesi di tempo.

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Fonte: armietiro
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