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L’Uits “trionfa” sull’emendamento bossoli militari. Ma…
Walter De Giusti, commissario straordinario dell’Unione italiana Tiro a segno, in un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della federazione si dichiara “felice e orgoglioso” per l’emendamento che sancisce la liceità di impiego dei bossoli militari usati per la ricarica delle munizioni da utilizzare nelle discipline sportive con le armi da fuoco. “Questa è un’importante vittoria per tutto il movimento”, dichiara, “abbiamo lavorato duramente e silenziosamente per arrivare a questo risultato che ci gratifica di tutti gli sforzi compiuti. Si tratta di un segnale di attenzione e considerazione da parte del Governo. L’Unione Italiana Tiro a Segno gode di una grande credibilità che si basa su diversi fattori: trasparenza, equità, efficacia nella gestione e capacità di rappresentare gli interessi dell’intero movimento in modo autorevole, con passione, rigore e perseveranza. Fin dal mio insediamento quale Commissario Straordinario, questa è stata una delle mie priorità. Dopo mesi di lavoro, il risultato ottenuto è sotto gli occhi di tutti”.
Ringraziamo naturalmente il commissario straordinario per l’impegno svolto in modo tanto efficace quanto riservato in relazione a questo delicato tema. Il quale, tuttavia, per quanto riguarda specificamente l’Uits sembra essere la classica vittoria di Pirro nel momento in cui nei Tsn del Nord Italia, ricadenti sotto la competenza del I reparto infrastrutture, continua a perdurare il divieto di impiego di munizioni ricaricate, il che di fatto vanifica qualsiasi ulteriore considerazione sull’origine dei bossoli da impiegare per questo scopo. A tal proposito, nel comunicato Uits viene tuttavia evidenziato in modo abbastanza enigmatico un qualche tipo di progresso in tal senso: “Al tempo stesso la Uits ha lavorato per codificare le procedure che consentono di continuare a gareggiare in sicurezza attraverso la stesura di regolamenti sportivi che prevedono all’interno delle operazioni sul controllo equipaggiamento un insieme ordinato di verifiche da eseguire per controllare l’utilizzo del munizionamento ricaricato nelle discipline sportive praticate all’interno degli stand di tiro delle Sezioni Tsn”. Cosa questo voglia dire nel dettaglio, toccherà scoprirlo in occasione dei prossimi appuntamenti sportivi nelle discipline a percussione centrale. La speranza è che la formulazione enigmatica si traduca nel fatto che si è studiata una procedura per consentire l’impiego delle munizioni ricaricate da parte di agonisti e amatori, bypassando finalmente l’assurdo diktat dei militari. Magari, tanto per cambiare, senza aggravi e oneri per i tiratori stessi. Il punto tuttavia è che a determinare l’inesorabile desertificazione dei Tsn da parte dei tiratori non è solo, o tanto, il divieto di utilizzo di munizioni ricaricate in gara, quanto piuttosto nella normale attività ludico-addestrativa. Staremo a vedere e, come al solito, vi terremo puntualmente informati.
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Fonte: armietiro
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