Montare il cannocchiale: consigli pratici

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Montare il cannocchiale: consigli pratici

Per la caccia di selezione o per il tiro sportivo, la carabina a canna rigata (a fuoco o ad aria compressa) deve essere impiegata in combinazione con il cannocchiale: il mercato offre possibilità pressoché sconfinate in termini di marche, modelli, ingrandimenti, reticoli. Se si desidera il miglior risultato in termini di affidabilità, precisione, durata nel tempo, è senz’altro buona cosa affidare il montaggio del cannocchiale sulla carabina a un armaiolo esperto: tuttavia, avendo l’accortezza di rispettare alcuni semplici consigli pratici, è possibile anche al tiratore, ancorché principiante, ottenere un buon risultato. Ecco, quindi, alcune accortezze da rispettare nella scelta delle componenti e nell’installazione.

Il componente chiave
La prima cosa da sapere è che il componente chiave per ottenere una buona precisione e costanza dall’insieme arma-ottica non è né l’arma, né l’ottica: bensì è l’attacco. Con il termine “attacco” si intende sia la base di montaggio del cannocchiale (che oggi sempre più spesso è una slitta a coda di rondine denominata Picatinny), sia la coppia di anelli che si serrano intorno al tubo portante del cannocchiale. Al di là del fatto che è forse meglio risparmiare qualcosa sul cannocchiale, ma non lesinare sulla qualità degli anelli e delle basi, è anche importante che l’altezza degli anelli sia tale da far sì che la campana dell’obiettivo dell’ottica resti staccata dalla superficie della canna, senza avere alcun punto di contatto con essa, ma nello stesso tempo non abbia una distanza superiore a 2-3 millimetri. Quindi, quando si scelgono gli anelli ed eventualmente la slitta di montaggio (o le basette separate) sarà necessario avere già le idee chiare su quale sia il cannocchiale da montare e, anzi, sarà opportuno esserne già in possesso.

Per quanto riguarda gli anelli da montare sulle slitte Weaver o Picatinny, generalmente il fissaggio sulla slitta si ottiene mediante una ganascia a vite. Il lato inferiore dell’anello prevede, inoltre, un travetto trasversale, che combacia con una apposita tacca sulla slitta. È importante, nel serrare la ganascia dell’anello, che il travetto risulti appoggiato al bordo anteriore della tacca sulla slitta, cioè sul bordo verso la volata. Questo perché, per effetto del rinculo, l’anello tenderebbe comunque a slittare in avanti e in tal modo non si possono verificare modifiche sulla taratura. Se, invece della slitta Weaver o Picatinny (che differenza c’è? Scoprilo QUI), si utilizzano basi separate tradizionali, è importante scegliere quelle compatibili con il proprio modello di carabina, ricordare che spesso la basetta anteriore e quella posteriore NON sono uguali (può cambiare l’altezza), né sono uguali le relative viti di montaggio. Per serrare queste ultime, può essere utile aggiungere una goccia di frenafiletti e serrarle con l’aiuto di una chiave dinamometrica, con la coppia di serraggio consigliata dal produttore delle basette in questione.

Distanza e posizione del cannocchiale
Una volta applicate le basi e i semi-anelli inferiori, sopra di essi si appoggia il cannocchiale. Uno degli aspetti più importanti è verificare che il reticolo del cannocchiale risulti perfettamente in asse rispetto alla carabina. Per fare questo è indispensabile che la carabina sia appoggiata su un supporto solido, per evitare che l’arma risulti leggermente piegata verso destra o sinistra ci si può aiutare con una livella a bolla, appoggiata di traverso sulla slitta Picatinny o sulla sommità del semi-anello inferiore. Una volta appoggiata l’ottica, si può quindi verificare che il reticolo sia in asse con l’arma, traguardando un filo a piombo o un foglio di carta millimetrata applicato sulla parete di fondo della stanza. Il posizionamento del cannocchiale rispetto alla carabina necessita di sapere quale sia la distanza focale (indicata anche come eye relief) del cannocchiale (sul libretto di istruzioni): quella sarà la distanza che dovrà esserci tra la lente oculare e l’occhio del tiratore, imbracciando l’arma correttamente (anche dalla posizione seduta, per non toglierla dal suo supporto scelto per le operazioni di montaggio del cannocchiale). La corretta distanza è importante per due motivi: il primo (se troppo vicino), è evitare che per effetto del rinculo il bordo dell’oculare possa ferire l’arcata sopracciliare del tiratore; il secondo è consentire all’occhio del tiratore di disporre del massimo campo visivo all’interno del cannocchiale (che non è invece ottimale se è troppo vicino o troppo lontano).

Il serraggio degli anelli
Una volta posizionato il cannocchiale sui semi-anelli inferiori, si possono applicare i semi-anelli superiori e le relative viti. Prima di fare questo, è utile verificare che la superficie interna dell’anello sia perfettamente pulita, così come il tubo dell’ottica, in modo da evitare graffi.

È importante avvitare solo parzialmente le viti, in modo da consentire una eventuale rotazione ulteriore del cannocchiale sul proprio asse longitudinale se si dovesse riscontrare che il reticolo non sia in asse. Fatta l’ultima verifica, le viti degli anelli vanno sempre tendenzialmente serrate in modo alternato (quindi prima quella anteriore sinistra, poi quella posteriore destra e così via), dando sempre mezzo giro per ciascuna, in modo che il serraggio sia il più uniforme possibile. Di norma, il semi-anello superiore non appoggerà completamente sui bordi del semi-anello inferiore (per garantire il corretto effetto morsetto sul tubo del cannocchiale), quindi un serraggio corretto sarà quello che lascia la medesima “luce”, il medesimo interstizio, su entrambi i lati.

Anche per il serraggio delle viti degli anelli, il meglio sarebbe disporre di una chiave dinamometrica, rispettando la coppia indicata dal produttore. Se non fosse disponibile, un buon sistema empirico per evitare un eccessivo serraggio (che potrebbe danneggiare il cannocchiale) è quello di utilizzare la classica chiave Allen o Torx a “L” impugnandola per l’estremità più corta, in modo che lo sforzo esercitato con le dita non possa risultare eccessivo.

Una volta serrate le viti degli anelli, oltre a confermare che non vi siano punti di contatto tra l’obiettivo del cannocchiale e la canna o tra l’obiettivo del cannocchiale e la slitta di montaggio, è anche importante verificare che non vi siano interferenze tra l’oculare e il manubrio dell’otturatore nel movimento di apertura e di chiusura, né in fase di espulsione del bossolo rispetto al gruppo torrette. In caso contrario sarà necessario spostare il cannocchiale leggermente più avanti o più indietro o scegliere anelli più alti.

La taratura
A questo punto il cannocchiale è montato, occorre anche tararlo. Con “taratura” si intende far coincidere il punto mirato con il punto di impatto del proiettile, cosa che ovviamente si verificherà a una specifica distanza scelta. Un modo empirico ma piuttosto semplice per tarare il cannocchiale con una carabina a otturatore girevole-scorrevole è quello di rimuovere l’otturatore e traguardare il bersaglio attraverso la canna, dopo aver appoggiato la carabina su un supporto stabile. A quel punto, si porta il reticolo a coincidere con il centro del bersaglio, manovrando le relative torrette di regolazione. Con questo sistema non si avrà subito una taratura perfetta, ma quantomeno il primo colpo finirà nel bersaglio e sarà poi possibile fare la taratura di fino.

Per la taratura di fino, una volta sparato il colpo di prova (meglio ancora sarebbe sparare una sequenza di tre colpi, facendo riferimento al centro di rosata), tenendo sempre l’arma su un appoggio stabile, si allinea la carabina in modo che il reticolo corrisponda al centro del bersaglio (cioè il punto che si stava mirando quando si sono sparati i colpi di prova): poi, manovrando le torrette, badando che l’arma non subisca alcuno spostamento, si porta il reticolo a coincidere con il foro del colpo sparato o con il centro di rosata dei tre colpi sparati. A quel punto, si spara un’altra sequenza di colpi di prova, verificando che il punto mirato e il punto di impatto coincidano.

Il consiglio è, comunque, di effettuare la taratura iniziale a distanze brevi (50 metri), in modo che anche nel caso in cui vi sia una notevole discrepanza tra punto mirato e punto di impatto, si riesca comunque a colpire il bersaglio.

Questi sono solo alcuni semplici accorgimenti volti a consentire al neofita e in generale all’appassionato, di montare il cannocchiale sulla propria carabina, realizzando un insieme arma-ottica funzionale e preciso. Ovviamente i professionisti (armaioli) dispongono di materiali e strumentazioni più efficaci e sofisticate per garantire la coassialità tra anello anteriore e posteriore, assicurare il fissaggio della basetta sul telaio della carabina e così via. Già con questi semplici strumenti e consigli è, comunque, possibile ottenere un buon risultato di montaggio.

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Fonte: armietiro
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