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Orsi giapponesi vs orsi italiani
Chi conosce il Giappone e i suoi abitanti sa benissimo quanta cura e attenzione pongano in ogni singola azione del loro quotidiano. Confrontando le situazioni con quelle che si verificano in Italia, la differenza è abissale. Parliamo sempre della preoccupante presenza di orsi, sia bruni sia neri, che affligge la terra nipponica. Infatti, come già scritto, le aggressioni anche mortali hanno portato il problema addirittura al governo, che sta cercando di prendere in mano il controllo della difficile situazione. Anche in Italia, più specificamente in Trentino, si sono verificate aggressioni anche letali, che hanno parallelamente innescato lo stesso dibattito. In Giappone, peraltro, il rischio di incontri imprevisti e pericolosi con i plantigradi ha visto crollare il flusso turistico nelle zone afflitte dal problema, che ha visto defezioni da parte dei vacanzieri proprio nel periodo più redditizio dell’anno, quello del foliage autunnale. Specialmente nelle zone del nord-est, nella regione di Tohoku, gli stabilimenti termali e gli accessi ai sentieri e parchi hanno registrato il vuoto, a fronte di cinque persone morte per aggressioni di orsi nella prefettura di Iwate. Torniamo in Italia: ricordate le campagne diffamatorie contro il Trentino, il presidente della provincia Fugatti e tutti gli abitanti messe in piedi dalle solite associazioni animaliste nostrane che accusavano la regione di scelte sbagliate, gestione faunistica errata sull’orso e tante altre chiacchiere, fomentando proprio il boicottaggio del turismo? Praticamente loro, e i gruppi social che li sostenevano, hanno fatto carte false per instillare l’odio e il desiderio di tenersi lontano dal Trentino per le proprie vacanze. Boicottaggio che evidentemente non ha avuto gli esiti sperati, visto che gli italiani hanno risposto, ahiloro, con un aumento solo quest’anno di un bel +2,6% dei soggiorni turistici. I turisti italiani sono arrivati al 51% con 19,6 milioni di pernottamenti complessivi. Il trend è ancora in salita anche nel primo periodo 2025-26.
Le differenze ai due capi del globo non finiscono qui: tra i tanti mezzi messi in campo per cercare di neutralizzare i troppi attacchi degli orsi, gli esperti nipponici, in netto contrasto con le opinioni discriminatorie che sempre ci colpiscono come cacciatori, hanno dichiarato che alla base della crisi con gli orsi ci sono gli scarsi raccolti di ghiande e faggiole dovute ai cambiamenti climatici, l’espansione delle aree agricole abbandonate, e la diminuzione dei cacciatori.
Ritornando agli orsi trentini, nei giorni scorsi la Commissione europea, sollecitata da una associazione animalista, ha confermato la validità della legge trentina per la gestione degli orsi, .con specifico riferimento agli abbattimenti che sono stati effettuati su esemplari problematici. Infatti è stato ribadito dalla Commissione che “non è stata riscontrata alcuna violazione della normativa ambientale dell’Ue da parte delle autorità”, aggiungendo che “Spetta agli Stati membri decidere a quale livello di governo adottare tali decisioni relative alle deroghe”.
Per cui non facciamoci ingannare dalla presenza ovunque sui social, nelle trasmissioni in Tv, nei dibattiti, dell’avversione alla caccia da parte dei sempre presenti in rete. Sono molti di meno di quello che cercano di dimostrare e la loro capacità di persuasione è molto inferiore a quanto sperano. E loro lo sanno.
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Fonte: armietiro
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