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Orsi slovacchi da contenere
In Slovacchia è stato deciso l’abbattimento di circa 350 orsi. Il tutto scaturito, anche se non solo, dalla morte di un uomo di 59 anni ucciso proprio da un orso. Il primo ministro Robert Fico ha così concesso questo piano di abbattimento. Tenendo presente che il totale degli animali che si aggirano nel Paese arriva a circa 1.300 e paragonandolo a quelli nostrani, non si tratta di una notizia eclatante. Ma su molte testate tale provvedimento è stato contestato a livello politico, con mille artifizi e suggestioni. Tornando al discorso prevalentemente faunistico, addirittura esiste in Slovacchia una task force addetta a questo chiamiamolo lavoro: 50 soldati professionisti operano nei pressi dei villaggi proprio per impedire nuovi attacchi da parte di orsi problematici. È dal 1932 che questo animale risulta protetto, ma con risultati altalenanti in quanto per molti anni la sua riduzione a numeri compatibili col territorio, avveniva principalmente con abbattimenti a pagamento da parte di cacciatori stranieri. Che però operavano, solo e sempre, su capi importanti, ovvero maschi adulti e quasi anziani. Ciò ha sicuramente squilibrato la popolazione a livello di rapporto tra i sessi e le età dei componenti della specie, e questo non ha aiutato a mantenere una popolazione sana. Certo i 350 capi abbattibili, se si porteranno tutti a termine, non metteranno in crisi il numero totale. E da circa 10 anni il numero degli orsi è sempre restato stabile. Un articolo di Peter Preindl e Josef Wieser pubblicato su Il Cacciatore dell’Alto Adige, evidenzia che la ricercatrice Michaela Skuban ha sollevato diverse critiche all’iniziativa, in quanto a suo avviso per raggiungere la quota prevista di abbattimenti, anziché intervenire in modo mirato sugli esemplari sicuramente problematici, si potrebbe ricorrere ad abbattimenti “generici”, il che porterebbe a non arrestare i comportamenti invasivi da parte della specie nei confronti dell’uomo.
Non dimentichiamo che anche il turismo ha la sua colpa: circolano moltissimi video di orsi che risiedono sulle strade ad aspettare le macchine di turisti che puntualmente si fermano, gli danno da mangiare e fanno le foto. E qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire che anche i nostri, di orsi problematici, che si aggirano per i paesi, non vengono richiamati dai siti di foraggiamento sparsi tra le montagne, argomento fasullo cavallo di battaglia di disinformazione della nostrana Lav. In realtà i plantigradi vanno, in Trentino come in Abruzzo, a cercare quello che qualcuno lascia apposta in giro. Comunque, a parte i malcostumi che viziano irreversibilmente molti animali, sicuramente gli abbattimenti a campione funzionano poco. Il miglior sistema di far stare tranquilli escursionisti e cittadini è far capire a tutti i predatori che l’uomo rappresenta un pericolo. Tornare a ben radicare queste idee nei cervelli dei selvatici che, da intelligenti quali sono, tornerebbero subito a capirlo. Così tutti tranquilli a fare la propria vita.
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Fonte: armietiro
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