Riforma della 157/92: è già “allarme rosso”

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Riforma della 157/92: è già “allarme rosso”

È già partita la campagna ostile alla riforma della legge 157/92, annunciata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sotto forma di ddl collegato alla legge di bilancio, con l’idea di averla già in funzione per agosto, con la prossima stagione di caccia. “Si potrà sparare nelle spiagge”, tuona il Fatto quotidiano, sottolineando come la liberalizzazione dei richiami vivi favorirà “il bracconaggio e il traffico illecito di avifauna”. La accia nelle aziende faunistico-venatorie sarà ovviamente “senza regole” e il fatto che l’attività venatoria sia definita, nella bozza, una “attività sportivo-motoria con importanti ricadute sociali, culturali ed economiche che concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema” viene definito “uno stravolgimento della realtà che mira a rendere ogni misura a favore della caccia come coerente con i principi costituzionali”.

Di diverso avviso è l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi (Fdi), che ha dichiarato: “Il disegno di legge proposto dal Masaf intende garantire il medesimo livello di protezione della fauna selvatica e, al contempo, la tutela delle attività dell’uomo, oggi poste a rischio dalla incontrollata diffusione della fauna selvatica: in sintesi l’obiettivo è quello di ripristinare un corretto rapporto di convivenza tra l’uomo e gli animali selvatici. Serve il coraggio di metter mano alle cose che non funzionano e la Legge 157, a oltre trent’anni dalla sua approvazione, va aggiornata tenendo conto degli studi scientifici più recenti, ma anche della realtà concreta dei territori, dove la fauna selvatica sta diventando una vera emergenza ambientale, agricola e sanitaria”.

L’assessore ha, inoltre, evidenziato come la proliferazione incontrollata di alcune specie, sia legata anche ai cambiamenti climatici e all’abbandono delle aree rurali. “In Lombardia”, si legge nel comunicato, “i danni diretti e indiretti all’agricoltura e agli allevamenti ammontano a diverse decine di milioni di euro l’anno, senza contare l’aumento degli incidenti stradali con gravi conseguenze per cose e persone. A tutto questo si aggiunge la recente sentenza del Tar che ha bloccato la caccia in 475 valichi lombardi, limitando le azioni di contenimento della fauna selvatica e ponendo un serio pregiudizio al contrasto della diffusione della peste suina africana”.

“Un plauso va al ministro Lollobrigida – prosegue Beduschi – per aver scelto di affrontare una questione complessa con determinazione, esponendosi a critiche che troppo spesso sono il risultato di un approccio ideologico e distante dalla realtà. Il compito di un amministratore non è assecondare il consenso facile, ma assumersi la responsabilità di decisioni anche scomode, quando queste servono a tutelare l’interesse generale. E in questo caso il Governo lo sta facendo con coraggio”.

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Fonte: armietiro
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