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Romania: turista sbranato dall’orso
Nuova tragedia in Romania. Un motociclista, tale Omar Farang Zin, definito cittadino italiano in quanto la sua moto sembra immatricolata in Italia e lui dimorante a Samarate nel Varesotto, è stato ucciso da un’orsa lungo una nota strada nazionale, la Transfagarasan DN7C nei pressi della diga di Vidragu, nei Carpazi. Già a maggio comunque, in due distinti episodi, un uomo polacco e una donna spagnola erano stati feriti in incontri drammatici nella stessa zona. Il malcapitato Omar aveva già pubblicato sul suo profilo foto e video degli orsi incontrati lungo la strada. Sembra che abbia cercato di riprendere in un video un’orsa assieme ai suoi cuccioli. Il suo corpo devastato, e molti indumenti ed effetti personali, sono stati trovati nel bosco limitrofo dove l’animale l’avrebbe trascinato uccidendolo. Non è stato facile recuperare il corpo in quanto portato in una zona impervia, nonostante le autorità intervenute abbiano cercato di spaventare l’orsa con colpi di fucile. Successivamente è stato riportato l’abbattimento dell’orsa stessa. L’area è molto frequentata da motociclisti e turisti in generale che, a quanto pare, hanno adottato la deprecabile abitudine di nutrire gli animali selvatici che incontrano, determinando la pessima situazione di animali in attesa lungo la strada, abituati ormai a essere alimentati dai turisti per fare foto e video. Inoltre, sicuramente per questo, il numero di orsi in queste zone è elevatissimo. A fronte di una capienza ottimale di 25 esemplari ne sono stati censiti 112. Questa nuova tragedia riporta ancora alla ribalta, se ancora non fosse chiaro, il pericolo non dell’orsa con i cuccioli, quanto della pratica ormai universale del dar da mangiare agli animali selvatici, che diventano poi dipendenti da questo e si appostano a tal scopo lungo arterie di scorrimento, entrando anche nei paesi. La continua réclame delle associazioni animaliste nostrane che insistono sulla fallimentare e pericolosa “convivenza pacifica” tra uomo e animale spinge le persone a vedere tutti gli animali come bisognosi di aiuto, di cibo, di protezione e altro. Per cui nasce, dalle nostre parti, la degradante visione dei cervi abruzzesi che ormai questuano a Villalago o in altri paesi. Gli orsi che, al contrario di ciò che accusa spesso la Lav, non vanno a mangiare nelle mangiatoie per ungulati messe dalle amministrazioni sulle Alpi, stazioneno invece nei pressi delle case e delle persone che attuano questa “pastura” a base di pane, frutta, carne e leccornie varie. Creando così problemi insormontabili alle Direzioni dei Parchi, agli abitanti equilibrati e soprattutto alla fauna. Dietro la “convivenza pacifica” c’è al contrario il business del turismo, dell’attrazione della gente in quei luoghi perché acquistino cibo, magliette salvaorsi eccetera. Sarebbe ora che la legge per la protezione della fauna includesse anche multe salate e Daspo per chi pratica questo malcostume. E si dovrebbe interdire, questo già detto molte altre volte, la pubblicazione di foto e video amatoriali di animali selvatici sulle piattaforme social, che incentivano questi comportamenti. Evitando così il problema dell’emulazione. Ancora una volta, tutti gli animali dovrebbero essere dissuasi pesantemente, onde tornare ad avere paura ancestrale dell’uomo.
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Fonte: armietiro
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