Subiaco e il nuovo decoro

Armi da tiro news da Armi e Tiro

Subiaco e il nuovo decoro

Subiaco è un paese nei dintorni di Roma, sulla via Sublacense. Circondato da altri paesi importanti, ma soprattutto da diversi monti e confinante con il Parco dei Monti Simbruini. Molto frequentato da turisti, ma anche cacciatori e pescatori essendo lambito dalla parte iniziale del fiume Aniene che poi si avvia verso la città di Roma per confluire nel fiume Tevere. La notizia che in questi giorni lo sta interessando riguarda una ordinanza emanata dal comune che ci ha lasciato perplessi. L’ordinanza dovrebbe, secondo chi l’ha emanata, regolamentare l’igiene, il decoro urbano e la sicurezza nelle aree soggette a pascolo. E come direte voi? Disponendo determinate regole che andrebbero in vigore tra il 15 marzo e il 15 settembre. Si sarebbe portati a pensare che la tale ordinanza interesserà i tanti episodi di malturismo che lascia rifiuti, infastidisce animali al pascolo o frequenta aree riservate con transiti di auto o fuoristrada, moto comprese. Invece a quanto pare dovranno essere gli animali al pascolo a rimanere fuori da aree destinate o cosiddette ricreative, zone pic-nic di monte Livata e Campo dell’Osso. Non si possono lasciare animali incustoditi al di fuori delle aree concesse onde non compromettere l’igiene (quale?) e la sicurezza di cittadini e visitatori. Soprattutto in relazione alla presenza di cani pastori. Pena sanzioni ai proprietari che saranno ritenuti responsabili di tali intrusioni e danni alle persone e cose. Polizia sguinzagliata, a detta del Comune, per controllare i responsabili degli animali e che dovranno esibire e dimostrare la concessione di tali pascoli. Quindi siamo al ribaltamento della vita montana: invece di favorire la pratica di certe tradizioni che hanno fatto appunto della montagna la montagna vera, si obbligano gli allevatori, che non mettiamo in dubbio magari qualche colpa l’avranno certo e che sicuramente debbono rispettare i vincoli delle concessioni, a non mettere assolutamente in difficoltà il signor Rossi e famiglia che quel giorno non può tollerare la vicinanza o magari la puzza degli animali al pascolo. Inoltre gli allevatori sottoposti ad attacchi di lupi, e in quelle zone che frequentiamo da decenni ce ne sono diversi, debbono dotarsi di cani da guardiania, leitmotiv abusato dall’animalismo nostrano quando si denunciano predazioni. Peccato poi che gli allevatori saranno perseguiti se qualche cane abbaierà, facendo il suo mestiere e mettendo in allarme il gregge e i pastori, che persone estranee o altri cani, sicuramente lasciati liberi, si stanno avvicinando. E quando gli stessi allevatori con simili ordinanze prima o poi abbandoneranno le tradizionali attività rendendo le montagne spoglie di ogni vita rurale, di ogni tradizione, perché anche su queste il turismo becero che paga, ma rompe altrettanto, ha il lasciapassare per entrare ovunque e sentirsi infastidito dal fatto che ci sono animali, e cani pastori sui monti e sui pascoli, cosa gli diranno gli stessi amministratori? In questo ci vediamo solo un inizio. Seguiranno le limitazioni per i cacciatori cattivi? E i pescatori di acque interne? Una ordinanza di razionale convivenza sarebbe stata più consona. Ovvero limitare il turismo in certe zone, visto che sono interessate da un migliaio di anni da attività che hanno consentito la sopravvivenza e lo sviluppo di Subiaco e paesi limitrofi e che tutt’oggi li rendono attrattivi proprio perché si conservano le radici dei nostri antenati pastori e allevatori, invece di diventare venditori di turismo alla giornata. A quando anche qualche bel concertone sui pascoli dopo aver cacciato via pecore mucche e cani guardiani?

L’articolo Subiaco e il nuovo decoro proviene da Armi e Tiro.

Fonte: armietiro
Leggi tutto l’articolo sul sito “Armi e tiro”: Subiaco e il nuovo decoro